Essere parte di un gruppo non è solo questione di vicinanza fisica, ma di comune sentire.
In greco antico questo sentire era detto empatheia, da en e pathos, essere dentro il sentire dell’altro. L’arte rara dell’empatia richiede un’espansione dei propri sensi: entrare nelle emozioni dell’altro sperimentandole e vivendole sulla propria pelle.
Il primo passo per percepire e comprendere il sentire dell’altro è chiudere gli occhi e guardarsi dentro, indagare il proprio sentire. L’empatia è un viaggio emotivo, la chiave di accesso alla profondità delle emozioni umane, dei rapporti interpersonali e delle sfaccettature della propria identità .
Il teatro in questo è un ponte, una palestra di empatia, un percorso di conoscenza profonda di noi stessi. A te, viandante in questo cammino interiore, il teatro farà da specchio dell’anima, in cui le barriere sociali si dissolvono, lasciando spazio a all’esplorazione, dove l’attore abbandona il suo io quotidiano per poi riappropriarsene e scoprirlo diverso, migliore, più ricco di come lo si era lasciato.
Conosci te stesso, fatti esploratore del tuo mondo interiore, lascia che la tua anima, il tuo corpo, la tua voce si mescolino con l’arte del palcoscenico. -(socializzazione) Il teatro è un’arte, ma anche un gioco di squadra. È un’arte di gruppo che richiede una stretta collaborazione tra i suoi componenti.
Un laboratorio di teatro è un luogo d’incontro, di crescita, di risate, di sguardi, di anime che si uniscono per riscoprire il calore della connessione umana. Le maschere si sgretolano, i ruoli si confondono, le anime si scoprono. Le barriere sociali crollano colme castelli di carte, la diversità diventa un tesoro. Un gruppo di teatro è qualcosa che va oltre l’interazione scenica, è collaborazione, creatività condivisa, un caleidoscopio di voci, sguardi, persone.



